Economia

Come fare una donazione con il 5×1000 e a chi destinarlo

Il 5×1000 rappresenta una particolare tipologia di donazione o, per essere più precisi, una misura fiscale attraverso la quale i contribuenti del nostro Paese hanno la possibilità di devolvere una parte della propria Irpef, cioè l’imposta sul reddito delle persone fisiche, a organizzazioni che sono impegnate in attività socialmente rilevanti. Si può trattare, fra l’altro, di enti di ricerca sanitaria e scientifica, di associazioni sportive che svolgono soprattutto attività socialmente utili, di onlus o di associazioni di promozione sociale e volontariato. Quel che è più importante è che la donazione del 5×1000 non prevede alcun costo ed è totalmente gratuita.

Che cosa accade quando il 5×1000 non viene donato

Il 5×1000 può anche non essere donato. Nel caso in cui non venga indicata alcuna scelta a proposito del destinatario di tale quota, essa viene incassata dallo Stato. Quindi, in ogni caso fa parte dell’imposta che il contribuente devolve: ecco perché vale la pena di scegliere un ente da supportare. Una volta individuata l’organizzazione che ci si propone di sostenere, non bisogna far altro che apporre la propria firma nella sezione dedicata del modulo per la dichiarazione dei redditi, indicando poi il codice fiscale dell’ente in questione.

La trasparenza e il 5 x1000

Se vuoi aiutare il prossimo, dona il 5×1000 a MSF cliccando qui, Medifi Senza Frontiere è una onlus che si occupa di offrire assistenza sanitaria e cure mediche a uomini, donne e bambini che vivono situazioni di disagio. È utile ribadire ancora una volta che questo tipo di donazione è del tutto gratuito, ma offre anche altri vantaggi, poiché è trasparente e soprattutto sicura. Un importante riferimento normativo in tal senso è rappresentato dall’articolo 16 del DPCM del 23 luglio del 2020, che indica gli obblighi di pubblicità e di rendicontazione che devono essere rispettati dagli enti che beneficiano del 5×1000. Infatti, i diversi soggetti beneficiari hanno l’obbligo di stilare un rendiconto ad hoc con tanto di relazione illustrative, in maniera che possano essere chiarite in maniera dettagliata le modalità di utilizzo e la destinazione degli importi ottenuti. Questi documenti vanno inoltrati, entro dodici mesi dalla data di ricezione del denaro, al ministero di competenza.

Le scadenze previste per il 2023

In relazione alle dichiarazioni dei redditi, le scadenze che è necessario rispettare cambiano a seconda del tipo di modello di dichiarazione che si presenta. Per quel che riguarda il Modello 730, per esempio, la scadenza prevista è quella del 30 settembre del 2023, a prescindere dal fatto che si tratti del modello ordinario o del modello precompilato. Nel caso del Modello Redditi Persone Fisiche ex Unico, invece, la scadenza è quella del 30 novembre del 2023, ma solo se si presenta la dichiarazione in modalità telematica; per la presentazione in formato cartaceo, infatti, il termine ultimo era rappresentato dal 30 giugno. Va ricordato, per altro, che il 5×1000 può essere donato anche da chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi.

Il 5×1000, il 2×1000 e l’8×1000

Ancora, è bene sapere che se si sceglie di destinare il 5×1000 si ha comunque la possibilità di devolvere anche il 2×1000 e l’8×1000, dal momento che queste tre opzioni possono coesistere e non si escludono l’una con l’altra. Esse, infatti, fanno riferimento a finalità differenti. In particolare, il 2×1000 è una quota dell’Irpef che può essere riservata a un partito politico, mentre l’8×1000 permette di offrire un supporto di carattere economico ad attività dello Stato socialmente rilevanti o a varie confessioni religiose (la Chiesa cattolica ma non solo). Quindi è possibile donare sia il 5×1000 che il 2×1000 e l’8×1000 senza alcun vincolo.

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