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Dea della Terra: qual è la storia di Demetra? Qual è il suo nome romano?

La dea della Terra e della maternità Demetra è la figura che, all’interno della mitologia greca, rappresenta la dea del grano e dell’agricoltura che si occupa del ciclo delle stagioni e, al tempo stesso, rappresenta la giovinezza e si prende cura della terra verde, proteggendo i raccolti.

La storia di Demetra

Spesso conosciuta anche come la “portatrice di stagioni” Demetra è sorella di Zeus e ha una figlia Persefone. Le due figure sono al centro delle celebrazioni dei Misteri eleusini, un culto che precede quello degli Dei dell’Olimpo. Del resto, altri indizi ci fanno intuire che il culto di Demetra possa risalire a tempi antecedenti al culto degli Dei dell’Olimpo visto che il suo soprannome “portatrice di stagioni” era già usato nel VII secolo a.C.

Il nome di Demetra compare collegato a quello di Poseidone nelle prime scritture, ritrovate nelle rovine di Pilo e appartenenti all’età della micenea, in scrittura Lineare B. Si narra che una volta Demetra, assunte le somiglianze di una Dea-cavallo, sia stata inseguita da Poseidone ma che sia riuscita a sfuggirgli mescolandosi a dei cavalli di proprietà del Re Onkios. Poseidone però non si arrese e, trasformatosi a sua volta in un cavallo, si accoppiò con Demetra. Furiosa per la violenza carnale subita, la Dea se ne ripulì nel fiume Ladona e da lì nacque sua figlia (saperne il nome era dato solo all’interno dei Misteri eleusini) e un cavallo dalla nera criniera che portava il nome di Arione.

Demetra e Persefone

Il mito più importante legato alla figura di questa Dea è quello che la lega a Persefone, che non era solamente sua figlia, ma l’incarnazione di Demetra stessa da giovane. La vicenda narrata nel pantheon classico greco dice che Persefone divenne moglie del Dio degli inferi, Ade, e ricoprì il ruolo di Dea del mondo sotterraneo nel momento in cui, mentre giocava con delle ninfee in Sicilia, fu rapita da Ade, portata via dalla terra e condotta nel suo regno. Persefone avrebbe poi punito le ninfee per aver permesso che il Dio degli inferi la portasse via a quel modo, e le trasformò in sirene.

Nel momento in cui Persefone fu portata negli inferi, la vita sulla Terra cessò e così Demetra, sconfortata, andò a cercare la figlia. Ella cercò e cercò, fermandosi per riposare solamente una volta, quando si sedette sulla pietra Agelasta. Il mito narra di come Demetra abbia coperto lunghe distanze alla ricerca di Persefone e di come ella, durante il percorso, abbia vissuto diverse esperienze.

Zeus, nel frattempo, non riusciva più a sopportare le urla delle altre divinità che avevano appreso la situazione o quelle degli affamati che, con la terra in quelle condizioni, non avevano più di che nutrirsi e obbligò Ade a restituire Persefone. Il Fato, però, voleva che chiunque avesse mangiato o bevuto negli inferi subisse la condanna di trascorrervi l’eternità. Hermes era stato inviato a recuperare Persefone ma, prima che egli potesse portarla via dagli inferi, Ade, conscio di quella regola del Fato, l’aveva tratta in inganno facendole mangiare dei semi di melograno obbligandola, così, a tornare da lui per diversi mesi l’anno.

Alla scoperta che Zeus aveva concesso Persefone in moglie al fratello Ade la già disperata Demetra, che per l’angoscia non mangiava più, si arrabbiò anche con Zeus, rifiutandosi di tornare sull’Olimpo e si recò a Eleusi, nell’Attica, trasformata in un’anziana donna.

Qual è il nome romano di Demetra?

Il nome di Demetra nella mitologia romana è Cerere.

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