Economia

Direttiva NIS2: cosa prevede, chi coinvolge e come prepararsi

Nel panorama europeo della sicurezza informatica, la Direttiva NIS2 rappresenta un importante punto di svolta. Approvata dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione Europea nel dicembre 2022, la direttiva è destinata a rafforzare la resilienza delle infrastrutture digitali e a garantire una risposta più coordinata e uniforme alle minacce informatiche. Con la scadenza per il recepimento da parte degli Stati membri fissata al 17 ottobre 2024, le organizzazioni pubbliche e private interessate devono muoversi in tempo per evitare sanzioni e garantire la conformità. Insieme all’azienda Gruppo RES che si occupa di consulenza per la sicurezza sul lavoro in Lombardia con un focus particolare sulla cybersecurity cercheremo di passare in rassegna tutti gli aspetti connessi all’introduzione di questa normativa.

Un aggiornamento necessario nel contesto digitale europeo

La Direttiva NIS2 nasce come evoluzione della precedente Direttiva NIS (Network and Information Security) del 2016, che aveva introdotto un quadro normativo minimo per migliorare la sicurezza informatica a livello europeo. Tuttavia, l’aumento degli attacchi informatici, la crescente interdipendenza tra settori e la digitalizzazione dei servizi essenziali hanno reso necessario un aggiornamento più incisivo e uniforme.

NIS2 amplia la portata della normativa, coinvolgendo un numero maggiore di soggetti e introducendo obblighi più severi in termini di gestione del rischio e segnalazione degli incidenti. L’obiettivo principale è garantire che tutti i soggetti critici per il funzionamento della società e dell’economia adottino adeguate misure di cybersecurity.

Settori coinvolti e soggetti obbligati

A differenza della NIS1, che interessava un numero limitato di operatori, la nuova direttiva coinvolge due categorie principali di soggetti: enti essenziali e enti importanti. Gli enti essenziali comprendono settori come energia, trasporti, sanità, finanza e pubblica amministrazione. Gli enti importanti, invece, riguardano comparti come produzione di beni critici, servizi digitali, gestione dei rifiuti, e fornitori di servizi ICT.

La classificazione non si basa solo sul settore, ma anche sulla dimensione dell’organizzazione. La maggior parte delle microimprese, infatti, è esclusa, a meno che non svolga un ruolo rilevante per la sicurezza nazionale o europea. Il coinvolgimento nella direttiva comporta obblighi stringenti di adeguamento alle misure tecniche e organizzative previste, nonché la responsabilità della governance a livello dirigenziale.

Obblighi principali previsti dalla NIS2

L’impianto normativo della direttiva impone a enti essenziali e importanti una serie di azioni preventive e reattive. Tra i principali obblighi si annoverano:

  • Gestione dei rischi: ogni organizzazione dovrà identificare e gestire i rischi informatici con piani specifici di prevenzione e risposta.
  • Segnalazione degli incidenti: è previsto l’obbligo di notificare gli incidenti significativi entro 24 ore dalla rilevazione, con aggiornamenti successivi e un report finale entro 30 giorni.
  • Governance della sicurezza: il vertice aziendale deve essere coinvolto direttamente nella gestione della cybersecurity, assumendosi responsabilità legali in caso di mancato adeguamento.
  • Audit e conformità: le autorità competenti potranno effettuare controlli e ispezioni per verificare il rispetto delle misure richieste, prevedendo sanzioni in caso di violazioni.

Le scadenze da rispettare e il ruolo delle autorità nazionali

Il termine per l’adeguamento alla Direttiva NIS2 è fissato al 17 ottobre 2024, data entro cui ogni Stato membro dovrà recepire la normativa nel proprio ordinamento. In Italia, il punto di riferimento sarà il Nucleo per la Sicurezza Cibernetica (NSC) sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme all’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale), che avrà compiti di vigilanza e coordinamento.

Le aziende interessate dovranno quindi attivarsi per tempo, avviando una mappatura dei rischi, definendo le strategie di sicurezza, e predisponendo procedure documentate. L’approccio dovrà essere proattivo e integrato, non più relegato a interventi tecnici ma incentrato su un cambiamento culturale e organizzativo.

Certificazioni e strumenti per l’adeguamento

L’adeguamento alla Direttiva NIS2 può essere supportato da un ecosistema di norme e certificazioni già consolidate. Questi strumenti, sebbene non sostituiscano gli obblighi di legge, rappresentano una base solida su cui costruire un sistema di sicurezza conforme e robusto.

La ISO/IEC 27001, norma internazionale sulla gestione della sicurezza delle informazioni, è tra le certificazioni più utilizzate. Essa definisce i requisiti per un sistema di gestione volto a proteggere riservatezza, integrità e disponibilità delle informazioni. Anche la ISO 9001, sebbene non focalizzata direttamente sulla sicurezza informatica, può concorrere al miglioramento organizzativo e alla gestione dei processi, contribuendo a una governance più solida.

Altre certificazioni utili sono:

  • ISO/IEC 27035 per la gestione degli incidenti di sicurezza informatica;
  • ISO/IEC 27005 per la gestione del rischio IT;
  • ISO/IEC 22301 per la continuità operativa.

L’integrazione tra queste norme consente di creare un sistema coerente ed efficace, in grado di rispondere in modo strutturato agli obblighi della NIS2.

Il valore strategico della conformità

Oltre agli aspetti normativi e sanzionatori, l’adeguamento alla Direttiva NIS2 rappresenta un’opportunità strategica. Investire nella cybersecurity non significa solo rispettare un obbligo, ma anche tutelare la continuità operativa, la reputazione e la fiducia degli stakeholder. In un contesto sempre più digitalizzato, la capacità di prevenire, contenere e rispondere agli attacchi informatici è un elemento distintivo per la competitività delle imprese.

La conformità alla NIS2 impone alle organizzazioni un salto di qualità nella gestione della sicurezza, richiedendo il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali, dalla direzione al personale tecnico. Questo approccio trasversale consente di trasformare la sicurezza informatica da onere a leva per l’innovazione e il miglioramento continuo.

È tempo di prepararsi

La Direttiva NIS2 è destinata a ridisegnare il panorama della sicurezza informatica in Europa, imponendo standard più rigorosi e una maggiore responsabilizzazione degli attori coinvolti. Per le organizzazioni interessate, il tempo per adeguarsi è limitato. È quindi fondamentale avviare subito un percorso di analisi, formazione e implementazione, sfruttando strumenti normativi e certificazioni già disponibili.

Agire tempestivamente non significa solo evitare sanzioni, ma rafforzare la propria capacità di fronteggiare le minacce digitali e garantire la resilienza del sistema nel suo complesso. In un’epoca in cui l’informazione è il bene più prezioso, la sicurezza informatica diventa una condizione essenziale per la crescita e la sostenibilità delle imprese.

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