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Giornata della terra: quando e perché si festeggia

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La giornata della Terra è una festività che si celebra ogni anno nel mese di aprile, volta a sensibilizzare sulle tematiche ambientaliste e cercando delle soluzioni concrete per limitare i danni al nostro pianeta, causati dall’inquinamento e dal consumo sconsiderato delle risorse da parte dell’uomo.

Con il tempo, anche a causa dell’inasprimento delle problematiche che interessano la distruzione della natura, questa ricorrenza è diventata sempre più sentita, anzi, ci sono delle nazioni che festeggiano un’intera settimana dedicata alla Terra.

Quando si celebra la giornata della Terra?

La giornata della Terra o Earth Day viene festeggiata ogni anno, la data scelta cade dopo un mese e un giorno dell’equinozio di primavera, quindi il 22 aprile. Lo spunto venne dato dal libro “Primavera silenziosa” pubblicato da Rachel Carson nel 1962, diventato, in seguito, il manifesto ambientalista. 7 anni dopo, a causa di disastro naturale dovuto dalla fuoriuscita di petrolio al largo di Santa Barbara, si parlò dell’argomento in una conferenza dell’UNESCO.

In tale circostanza John McConnell propose di istituire una celebrazione dedicata alla natura e alla pace. Il 22 aprile 1970, ispirandosi a questo principio, 20 milioni di cittadini americani scesero in piazza per manifestare contro tutte quelle pratiche che stavano distruggendo la Terra; furono i titoli dei giornali, che denominarono quell’evento “Giornata della Terra”, a decretare la nascita di una nuova ricorrenza.

Inizialmente si trattava solo di un movimento ristretto volto a sensibilizzare la protezione del nostro pianeta e delle sue risorse naturali, negli anni, però, crebbe anche grazie all’organizzazione di eventi di risonanza mondiale e all’utilizzo e dei nuovi mass media, primo tra tutti internet.

Attualmente la celebrazione avviene a livello mondiale, sono 193 i paesi che riconoscono questa giornata anche a causa del diffondersi di problematiche ambientali, come riscaldamento globale, piogge acide e scioglimento dei ghiacciai.

Questo non è un evento che interessa esclusivamente gli ecologisti, tutti sono chiamati a partecipare perché viene messa in discussione la sopravvivenza dell’uomo: il nostro pianeta sta morendo a causa dell’inquinamento, della distruzione degli ecosistemi, dell’estinzione degli animali e dell’esaurimento delle risorse non rinnovabili.

Perché è stata creata questa festa?

Attualmente la giornata della Terra non è solo un modo per sensibilizzare le persone sulle problematiche del nostro pianeta ma è diventata una scadenza per rendersi conto dei grandi passi avanti fatti dalle istituzioni.

Vengono spronati i leader mondiali ad attuare strategie comuni per migliorare la situazione, come la riduzione dei gas serra, la scelta di materiali alternativi alla plastica e lo sviluppo di risorse sostenibili. I giovani sono, sicuramente, coloro che sentono più fortemente tale problema in quanto saranno le generazioni future che dovranno vivere sulla Terra.

Essi hanno la consapevolezza che bisogna muoversi adesso per poter cambiare le cose, si definiscono “Green Generation” e la loro leader è Greta Thunberg. Essa è una giovane attivista svedese che ha manifestato lungamente davanti al parlamento della sua nazione per sensibilizzare il mondo intero al cambiamento climatico: le grandi ondate di calore e le piogge torrenziali che portano distruzione, sono tutti sintomi che il nostro pianeta sta soffrendo.

La Thunberg afferma che per migliorare la situazione si deve agire ora e non si può più temporeggiare. Le sue idee hanno mosso milioni di giovani che sono scesi in piazza numerose volte per manifestare e chiedere ai leader politici di fare qualcosa.

Tutti coloro che hanno a cuore tali tematiche, non solo nel giorno della Terra, possono mettere in pratica piccole strategie per fare la differenza. Si parla della riduzione dell’uso dell’automobile, preferendo mezzi pubblici o alternative non inquinanti, si diminuire lo spreco di elettricità e acqua, monitorando i propri consumi, di scegliere una dieta vegetariana o vegana, acquistando prodotti a km zero provenienti da realtà locali, di fare la raccolta differenziata e di selezionare detersivi e cosmetici ecologici, che non rilascino sostanze nell’ambiente

 

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