
Le usiamo ogni giorno, da ormai anni, senza nemmeno rendercene conto. A volte ne può bastare una soltanto per esprimere la vasta gamma di sentimenti che proviamo. Alcuni coraggiosi le hanno addirittura impiegate per “tradurre” opere memorabili come la celebre poesia “L’Infinito” di Giacomo Leopardi. Di cosa parliamo? Ovviamente delle emoticon, o faccine che dir si voglia. In molti però si chiedono: la faccina linguaccia (ovvero quella che tira fuori la lingua) che cosa significa? Quando si utilizza? Ne esiste soltanto una o ce ne sono diverse? Ecco qualche curiosità sulla faccina che fa la linguaccia che forse non sapevate!
Emoticon, emoji e faccine
Vi siete mai chiesti da dove arrivano le faccine e come siamo partiti da un semplice 🙂 alla faccina linguaccia? L’origine delle emoticon è un argomento piuttosto controverso, in realtà. C’è chi ne attribuisce la paternità a Kevin MacKenzie, mentre secondo altre fonti la prima persona ad aver impiegato i famosi due punti, trattino e parentesi (chiusa o aperta, a seconda dell’umore positivo o negativo) sarebbe stato Scott Elliot Fahlman, un professore di informatica degli Stati Uniti. Nel 2002, infatti, Fahlman avrebbe proposto l’utilizzo delle faccine per lasciar intendere in modo più immediato l’aria scherzosa dei messaggi elettronici, spesso freddi e impersonali.
Da quel momento in poi, il passo dalla pareidolia di tre segni grafici alla creazione delle emoticon come le concepiamo oggi, è stato brevissimo. Dalle emotion icon (contratto in emoticon), poi, siamo arrivati addirittura alle emoji e alle kaomoji, passando per GIF e stickers.
Faccina linguaccia: cosa significa e come si usa?
Come sicuramente già saprete, non esiste una sola versione della faccina linguaccia, bensì almeno quattro. Si differenziano per lo più per l’espressione degli occhi.
Nella prima versione della faccina linguaccia al posto degli occhi troviamo due puntini inespressivi, che danno maggiore impatto alla lingua che esce fuori. Il suo principale impiego è quello di “ammorbidire” una frase o un concetto, in modo da renderlo più scherzoso, ma senza esagerare. In alcuni casi, può essere usata anche per trasmettere impazienza o apprezzamento per ciò che si vede, come a rappresentare l’espressione “con la lingua di fuori“.
Nel secondo caso, invece, un occhio è aperto e un altro è chiuso, come a voler fare un occhiolino mentre si tira fuori la lingua. Il suo significato è più vicino a quello dell’espressione nella vita reale: “stai al gioco, sto scherzando!”, anche se a volte può nascondere una implicita allusione…
Il terzo caso è costituito dalla faccina linguaccia con gli occhi “da matto”. Il significato è chiaro: non stiamo facendo sul serio, anzi, stiamo esagerando lo scherzo di proposito! Spesso usata quando si propongono idee un po’ folli, nella speranza che l’interlocutore accetti. Se non dovesse accettare, però, almeno possiamo sempre dire “figurati, stavo scherzando!” senza rischiare di fare una brutta figura!
Infine, abbiamo la faccina linguaccia che strizza gli occhi (rappresentati da una sorta di ><). Il significato resta il medesimo: quando utilizziamo questa emoticon il messaggio che vogliamo veicolare è quello di allegria, ironia, scherzo e leggerezza. Quando gli occhi sono indicati in questo modo, però, si aggiunge anche una componente ironica e di risata, a volte (in base al contesto) anche un po’ impertinente.
Quest’ultima versione della faccina che fa la linguaccia ricorderà, ai più “anziani”, quel periodo in cui le emoticon ancora non erano all’ordine del giorno, e chi aveva solo una tastiera e un po’ di fantasia doveva ingegnarsi al meglio delle sue possibilità. Infatti, l’aspetto degli occhi richiama inconfondibilmente quello della vecchia emoticon “XD”, che un tempo era usata per indicare una frase scherzosa o, più semplicemente, la risposta a una battuta divertente.
E voi? Qual è la vostra faccina che fa la linguaccia preferita e come la usate di solito?