Salute e benessere

Scala Flacc: con quali criteri si valuta il dolore in pediatria? Quanti stadi ha?

bambini

Misurare il dolore in un neonato o bambino non è una cosa semplice da compiere. Medici e specialisti hanno collaborato per sviluppare negli ultimi anni diversi strumenti che potessero aiutare a misurare l’intensità del dolore carpendo movimenti e comportamenti dei più piccoli.

Nel neonato sono state individuate una serie di alterazioni delle espressioni del volto durante il pianto, per capire la presenza di dolore piuttosto che stimoli come la fame.

Nei bambini, invece fino al 4° anno di età sono state create delle apposite scale “eterologhe” attraverso le quali un medico o un genitore può misurare l’intensità di dolore semplicemente osservando il piccolo. A questa tipologia di scale appartiene quella chiamata Flacc. Scopriamo insieme come funziona.

Come si misura il grado di dolore in un bambino?

Stabilire l’intensità del dolore nel bambino non è per niente uguale alla valutazione in un adulto. Occorre infatti, sapere utilizzare gli appositi strumenti per non sbagliare, ricordandosi che il bambino nella fascia di età compresa tra 0 e 18 anni, ha delle caratteristiche particolari.

Secondo l’OMS, la valutazione del dolore nel bambino rappresenta un compito difficile per tutti gli operatori sanitari. Il bambino infatti, è un paziente che richiede maggiori attenzioni in quanto in continua evoluzione fisica, psichica e cognitiva e ciò condizione sia la scelta dei metodi proposti per la valutazione del dolore che le strategie da adottare per somministrare eventuali terapie.

A questo proposito l’OMS ha stabilito in base allo stadio di dolore, una scala con l’obiettivo di:

  • valutare il grado di dolore;
  • seguire l’effetto dei farmaci secondo una scala del dolore;
  • utilizzare o meno una terapia farmacologica.

Questa strategia richiede un approccio multidisciplinare che consenta di trattare il dolore. Gli strumenti atti alla rilevazione sono le “scale di valutazione” che si distinguono in due categorie: di autovalutazione e osservazionali.

Le scale di autovalutazione

Questa tipologia di scale può essere utilizzata nel bambino a partire dai 3 anni di età e prevede l’uso di fotografie, disegni o figure di volti modificate che rappresentano i vari livelli di dolore.

La scala di Oucher ad esempio, è composta da 6 foto che rappresentano l’espressione del volto dei bambini man mano che aumenta l’intensità del dolore.

La scala di Bieri, invece è composto da 7 figure che poco per volta rappresentano varie espressioni facciali. Si passa da una faccia neutra a una molto corrucciata. Viene chiesto al bambino di indicare una foto o figura che meglio rappresenti ciò che prova in quell’istante.

Che cos’è la scala Flacc?

Per la misurazione del dolore esistono anche le scale comportamentali, che consento di individuare il tipo di somministrazione in qualsiasi fascia di età pediatrica. Tra le più importanti troviamo la scala Flacc. 

Questa scala è utilizzata per valutare il dolore nel neonato e nel bambino fino ai tre anni di età. Viene scelta per la sua accuratezza e facile applicazione. Utilizza 5 parametri: volto, gambe, attività, pianto e quanto è consolabile.

Osservando questi 5 parametri è possibile assegnare un punteggio da 0 a 2 per ciascun parametro. La scala Flacc appartiene alle scale di misurazione del dolore chiamate “multidimensionali”. Il punteggio massimo è 10 ed è il livello più alto di dolore, il minimo è 0 e rappresenta la mancanza di dolore.

Criteri di valutazione e stadi

L’osservazione dei parametri deve essere effettuata per 5 minuti. I punteggi sono così assegnati:

  • faccia: 0 equivale a rilassata, quindi priva di espressione, 1 se presenta smorfie o atteggiamento poco rilassato, 2 se presenta una mandibola serrata o un mento tremante;
  • gambe: 0 se rilassate o in posizione neutra, 1 tese o irrequiete, 2 se contratte o le muove;
  • attività: 0 se calmo o si muove facilmente, 1 se agitato e teso, si muove avanti e indietro, 2 se compie movimenti di scatto ed è rigido;
  • pianto: 0 assente, 1 se ci sono pianti di breve durata o lamentele occasionali, 2 pianto continuo, grida, singhiozzi e lamentele frequenti;
  • consolabilità: 0 rilassato e contento, 1 se si distrae facilmente e si consola con un abbraccio o parlando, 2 difficile da consolare.

Sommando i punteggi dei singoli parametri si può ottenere una valutazione complessiva pari a:

  • 0 in mancanza di dolore;
  • da 1 a 3 se c’è una lieve sofferenza;
  • da 4 a 6 se il dolore è moderato;
  • da 7 a 10 se c’è una grave sofferenza o un’evidenza espressione di dolore sul volto.

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