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Sardinelle alose: come si riconoscono le più fresche? In che modo prepararle?

sardinelle

Le sardinelle alose sono pesci dal colore azzurro verdastro sul dorso, con i fianchi argentei. Tipiche del Mar Nero e del Mar Caspio, in mare vivono dai duecento ai trecento metri di profondità e si nutrono di detriti vegetali, plancton e piccoli pesci. Fanno parte della famiglia delle Clupeidae con sardine, alici, alacce e sardinelle aurita e solitamente sono lunghe 40 o 50 cm.

Nella cucina italiana, nonostante abbiano una carne liscosa, sono molto amate sia alla griglia che alla brace, o anche arrostite in forno. Ecco come riconoscerne la freschezza e qualche ottima ricetta.

Come capire se è fresco

Per capire se il pesce che stiamo comprando è fresco, si devono guardare alcuni dettagli. Innanzitutto, la pelle ha un colore vivo e uniforme, senza decolorazioni: il normale muco cutaneo, presente sulla pelle del pesce, dev’essere trasparente e acquoso. Le branchie sono di colore rosso vivace, senza muco, e le squame aderiscono alla pelle. L’occhio è infine convesso, con la cornea trasparente e la pupilla brillante.

La Sardinella Alosa in cucina: al forno o alla griglia

Se prediligete il pesce alla griglia, potete scegliere di cucinare la Sardinella Alosa in un modo leggero e privo di grassi, che sia sul barbecue, sulla brace o su una bistecchiera. Innanzitutto prendete l’alosa e fate tre tagli in verticale su ogni lato del pesce, cospargendolo con sale e pepe e spennellando tutto con l’olio. Incidete poi il ventre per togliere le interiora e riempite la pancia con scalogno tritato fine, olio, sale, peperoncino e coriandolo.

Se la cuocete in forno, quindi arrosto, prendete un foglio di alluminio e disponeteci dello scalogno tritato, per poi adagiarci il pesce e avvolgere tutto: a 200°C, in tredici minuti sarà cotta.

A fine cottura, procedete a togliere la pelle prima da un lato e poi dall’altro, cercando di non spezzare le numerose spine. A quel punto, togliete la carne piano piano, tentando di far rimanere le lische sulla spina: condita con olio, sale e spezie è davvero ottima. Un contorno con cui abbinarla è il purè di broccoli.

L’alosa alla Bordolese

Nella città di Bordeaux è tradizione di Pasqua mangiare l’alosa. In quella stagione, infatti, questo pesce risale l’estuario della Gironda, per riprodursi, e popola quindi i fiumi e le tavole dei cittadini. Per cucinarla secondo la tradizione del posto si devono acquistare una cipolla, qualche foglia di alloro, dell’olio di oliva e sale e pepe, oltre che il pesce.

Si prepari una salsa verde alla bordolese con qualche rametto di prezzemolo, qualcuno di dragoncello, qualcuno di cerfoglio, erba cipollina, scalogno, due uova sode (solo il giallo), sei cucchiai di olio di oliva, tre di aceto di vino, un cucchiaino di mostarda, sale e pepe. Tritate tutto e mescolatelo bene, cercando di rendere la salsa uniforme.

Mentre preparate la salsa, fate marinare l’alosa per un’ora con una cipolla tritata e un po’ di olio d’oliva, salandola e pepandola al suo interno. Successivamente, toglietela dalla marinatura, asciugatela con un panno pulito e mettetela nel forno scaldato a 200° per quaranta minuti, con il suo brodo verde. In poco meno di un’ora avrete un pesce delizioso pronto da portare in tavola!

 

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