Moda

Mattiolo stilista: dove e quando è nato? Cosa si sa di lui?

Nato nel 1968 a Roma con il nome di Gaetano, Gai Mattiolo si distingue dagli altri per essere uno stilista che non hai mai frequentato alcuna scuola specifica: la passione della moda, però, la avverte sin dalla giovinezza.

Aiutato economicamente dalla famiglia, a soli diciannove anni apre la sua prima boutique nel centro di Roma. Da quel momento la sua carriera spicca il volo, rendendolo uno degli stilisti italiani più richiesti nel mondo.

Gai Mattiolo: i primi passi

La sua prima collezione di prêt -à- Porter viene presentata da Gai a Milano nel 1987, quando ha solo diciannove anni. Si distingue per abiti molto sofisticati e colorati, dal taglio concreto e ironico: questo stile lo caratterizza ancora oggi. Questa prima collezione riscuote moltissimo successo e a identificarlo sono soprattutto i bottoni che usa, che diventano gli elementi chiave del suo stile. Questi sono spesso in materiali preziosi e presentano piccole sculture iconiche.

Fin dall’inizio viene definito “enfant prodige della moda italiana” e la sua capacità di sedurre la donna con eleganza ed eccentricità non passa di certo inosservata. L’iniziale travolgente successo gli consente di aprire diverse filiali in diversi paesi, nonché di allargare le proprie collezioni.  Nascono così Gai Mattiolo Maglia, Schoking Gai, Gai Mattiolo Tessuti Couture e Gai Mattiolo Royale. Quest’ultimo, nel 1994, riscuote molto successo sia a Milano che a Parigi.

Gai Mattiolo per il Papa

Il 23 dicembre 1996, Gai Mattiolo vive un’esperienza unica, sia come uomo che come stilista. L’imprenditore consegna infatti a Papa Giovanni Paolo II quattro casule (le vesti liturgiche) per celebrare la messa. Queste sono in assoluto le prime casule create da uno stilista per un Papa e, ancora oggi, sono conservate in Vaticano.

Gai Mattiolo per i VIP

Un altro grande successo di Gai Mattiolo è la famosissima giacca da un milione di dollari con diamanti, rubini e smeraldi. Questa venne indossata da Naomi Campbell. In realtà, però, nei sogni di Gai c’è l’equilibrio: desidera infatti trovare l’equilibrio tra lusso e Made in Italy e lo fa nel 2000 inventando un nuovo termine: “prêt-à-couture”, che indica proprio la sintesi tra l’alta moda e l’artigianato locale.

Nonostante ciò, Gai Mattiolo non smette di vestire i VIP. In quegli stessi anni diventa lo stilista ufficiale di Raffaella Carrà, oltre che di Ivana Trump e Valeria Marini. Molte star del cinema e della musica scelgono suoi abiti per gli eventi importanti, come Mariah Carey, Cher o Sharon Stone.

Nel 2004, il programma americano “The Swan” decide di usare le creazioni sartoriali di Gai Mattiolo e tre anni dopo il reality show “America Next Top Model”, trasmesso in 89 paesi del mondo, regista una delle ultime puntate proprio nel suo atelier.

Nel 2008 viene invitato all’interno del Parlamento Europeo per far sfilare le sue creazioni. Nel 2020, poi, Gai Mattiolo ha vestito Amadeus per il suo primo Festival di Sanremo e, ancora oggi, veste molte delle star italiane e internazionali.

2008, le accuse

Nel 2008, Gai Mattiolo vive un periodo difficile. Viene infatti arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta per più di un milione e mezzo di euro. Pare che questi siano stati sottratti dalla società italiana per essere trasferiti in una di Lussemburgo. Lo si accusa, inoltre, di aver sottratto i proventi dei diritti delle ultime campagne pubblicitarie per circa € 350.000.

Sette anni dopo, nel 2015, lo stilista viene prosciolto dal Tribunale “perché il fatto non sussiste”.

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