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Lago presso San Pietroburgo: alla scoperta di Ladoga

Lago Ladoga

Pensare al vasto territorio russo d’impatto fa pensare a territori boschivi, rocciosi e vaste terre, mentre l’idea che sia percorso da infiniti laghi è solamente secondaria. Sorprenderà molte persone, invece, sapere che queste terre affascinanti e ricche di miti e storia sono percorse da laghi davvero vasti e che meritano di essere visitati per via della loro bellezza.
Uno di questi immensi laghi è il Ladoga che, solo a pensarci, impressiona per il fatto d’essere largo più o meno come il Mare Adriatico: chi vede per la prima volta questi laghi lontanissimi tra loro, si rende conto che le immense distese di terra che li separano sono variegate, ma soprattutto, prende atto di quanto incantevole possa essere la natura diversificata e unica della Russia.

Il Ladoga, il lago più grande d’Europa

Il Lago Ladoga è profondo fino a 52metri e vasto ben 18,400 kmq e comprende 660 isole disposte su un’area pari a 435 kmq quasi tutte situate sulla costa nord occidentale, alcune di queste sono Konevac e Valaam.
Oltre l’80% dell’acqua è portata dai tre immissari maggiori, ovvero a sud-est dallo Svir’ dal lago Onega, a ovest dal Vuoksi dal lago Saimaa in Finlandia e sud dal Volchov dal lago Il’men’. C’è un solo emissario, il Neva, che sfocia sul Golfo di Finlandia nel Mar Baltico e sul quale delta giace San Pietroburgo.

Visitare il Lago Ladoga è alla portata di tanti di noi, poiché si trova al di qua degli Urali, esattamente tra San Pietroburgo e la Finlandia. È diverso dai tradizionali laghi russo-finlandesi i quali, tendenzialmente, sono irregolari e ricchi di baie, perché il Ladoga, formatosi in conseguenza dello scioglimenti di antichi ghiacciai, è di forma tondeggiante. Navigare queste acque ricorda molto un mare pacifico che culla le imbarcazioni.

Sul Ladoga sono presenti circa 660 isolotti che in passato si sono rivelati pericolosi scogli e secche per tante imbarcazioni poco adatte a navigare su queste acque, mentre oggi le crociere che hanno luogo sono tante e sicure. Dall’acqua è possibile ammirare in particolar modo le rive della costa nord che cadono dall’alto attraverso incantevoli ripide scarpate. Ovviamente sono presenti anche spiagge dalle quali è possibile fare il bagno e tuffarsi in tutta tranquillità.
Dalle imbarcazioni possono essere raggiunte le isole più a nord, come le Valaam, che vantano ancora un aspetto irto e selvaggio e le coste sono una tappa irrinunciabile per gli amanti della natura e gli escursionisti.
I birdwatchers non avranno che l’imbarazzo della scelta, ma non manca neppure la presenza di animali come orsi bruni, linci, alci e un’incantevole sottospecie endemica di foca degli anelli, la foca del Ladoga, che esiste solo qui.

Ladoga tra storia e patrimoni culturali

Oltre a scenari naturalistici che lasciano senza parole, il territorio a nord del Lago Ladoga è noto anche per le importanti battaglie durante le quali si sono scontrati i russi di Novgorod con svedesi, vichinghi e finlandesi e una delle più belle testimonianza è il Castello di Oreseck. Questa fortezza è stata eretta nel 1200 d.C. su un isolotto che giace sulla città di Shisselburg e oggi fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Gli amanti della storia e della sacralità sono nel posto giusto, sempre all’altezza della città di Shisselburg giacciono infatti una serie di monasteri costruiti in pietra e appartenuti ai monaci inviati in queste terre lontane per convertire i fedeli. Il Monastero di Novevets risale al XIV secolo e insieme a quello della Trasfigurazione che si trova sull’isola di Valaam, conferisce al posto un clima austero, fatto di silenzio e adatto alla preghiera e alla meditazione.

Il Monastero di Valaam fu costruito sull’omonima isola nel X secolo per essere poi abbandonato dai monaci tra i 1611 e il 1715; fu restaurato nel XVIII secolo ed evacuato dalla Finlandia durante la Guerra d’Inverno, nel 1940.  È dal 1989 che il monastero è nuovamente abitato da monaci. Anche sull’isola di Konevac è possibile visitare un ulteriore monastero e altri complessi religiosi dello stesso genere. Dal 1617 al 1721 il Lago Ladoga fu sancito quale confine tra gli imperi russo e svedese e dal 1812 al 1940 lo divenne tra Russia e Finlandia.

Quando durante la seconda guerra mondiale la vecchia Leningrado e attuale San Pietroburgo fu assediata, l’unico accesso alla città era proprio quello offerto dal Ladoga che garantiva l’arrivo di approvvigionamenti tramite camion che passavano su strade gelate in inverno e su barche d’estate.
Sempre per continuare a viaggiare nella storia e a vivere il passato con trasporto e fascino, si possono visitare gli antichi borghi di Sortavala o di Siastroi, dove ancora oggi, in una lentezza ormai dimenticata, vivono i pescatori del luogo. Arrivare sul Lago Ladoga è abbastanza semplice, si può farlo sia con aliscafo da San Pietroburgo e sia con i bus dopo aver preso la metro. Sono comunque tante le agenzie di viaggio che organizzano dei bei tour a basso costo che permettono di visitare questi posti unici nel loro genere.

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