Economia

Borsa e investimenti: cresce l’interesse per il trading CFD

La speculazione di breve termine negli ultimi mesi è stata protagonista indiscussa delle strategie implementate per gli investimenti in borsa: difatti il clima di incertezza che ha pervaso i mercati finanziari, trascinando al ribasso le quotazioni della maggior parte delle asset class, ha convinto tantissimi risparmiatori a modificare il proprio approccio operativo; attualmente quando il trading di breve termine non rappresenta il modus operandi prevalente, è comunque utilizzato per supportare le allocazioni strategiche di lungo periodo. In questa particolare fase si sono rivelati di grande utilità i broker online, intermediari finanziari che attraverso la loro tecnologia permettono ai risparmiatori di interfacciarsi con le piazze di scambio over the counter. Tali soggetti sono infatti parecchio noti nel mondo degli investimenti online per le modalità di accesso al mercato offerte agli iscritti: fra queste il trading CFD è di sicuro la più apprezzata per i numerosi vantaggi di cui gli utenti possono godere.

I broker sono società autorizzate ad erogare servizi di intermediazione finanziaria dalle Autorità di Vigilanza e mettono a disposizione degli investitori account di trading completamente gratuiti: la procedura di sottoscrizione del rapporto è semplice e si esegue interamente da remoto, inserendo in appositi form i dati personali e trasmettendo i documenti di identità. Naturalmente anche le piattaforme che permettono di negoziare i Contratti per Differenza non hanno alcun costo e possono essere attivate con capitali iniziali estremamente contenuti; una caratteristica che rende questo tipo di operatività alla portata di chiunque. Inoltre persino un risparmiatore estraneo al settore può iniziare ad investire in borsa con i broker consultando una guida ai CFD come quella messa a disposizione dal portale specializzato migliorbrokerforex.net, in cui vengono descritte le caratteristiche di tali strumenti finanziari e illustrate le tecniche per impiegarli al meglio.

Caratteristiche dei Contratti per Differenza

I Contratti per Differenza sono prodotti finanziari complessi e appartengono alla famiglia dei derivati: la loro peculiarità risiede nel fatto che, attraverso il meccanismo di compravendita, sono in grado di replicare il prezzo di un sottostante senza che vi sia un’interazione diretta tra l’investitore e l’asset.

Ogni operazione di acquisto o vendita prevede il blocco del margine da parte del broker online, ovvero l’immobilizzazione, fino alla successiva liquidazione, di una frazione di capitale che garantisce la negoziazione di un controvalore molto più grande. Questo è il meccanismo che sta alla base della leva finanziaria, il dispositivo che, incrementando la size di un trade, permette di sfruttare oscillazioni di prezzo molto contenute.

CFD: short selling e leva finanziaria per il trading di breve termine

Il leverage nei trading tool fa il paio con la funzionalità della vendita allo scoperto: mediante lo short selling, infatti, i Contratti per differenza hanno il grande vantaggio di mettere gli investitori nelle condizioni di poter individuare spunti operativi anche nelle tendenze al ribasso delle quotazioni di un asset.

Insieme all’interfaccia grafica, rilasciata dai broker per analizzare i prezzi dei sottostanti oggetto di compravendita, entrambi i dispositivi sono essenziali per l’implementazione di strategie di breve termine. L’impiego dei CFD, tuttavia, genera dei costi –commissioni di rollover– per il mantenimento delle posizione aperte in overnight, pertanto è preferibile destinarli al trading sulle scansioni temporali infragiornaliere.

Asset negoziabili con i contratti per Differenza

L’aspetto più interessante dei Contratti per Differenza è rappresentato dal meccanismo di replica: con l’uso di un solo tool, gli utenti hanno la possibilità di investire su ampia varietà di sottostanti, anche se appartengono a diverse categorie.

Negoziare azioni, indici, materie prime, criptovalute o financial benchmark non richiede l’attivazione di un differente data feed; ad esempio la compravendita di azioni su mercati esteri, non prevede costi maggiori rispetto a quella sulle piazze domestiche -nemmeno per la consultazione dell’informativa-; il broker applica semplicemente uno spread tra bid e ask del sottostante in sostituzione della commissione di negoziazione. E persino l’importo minimo per ciascuna transazione, indipendentemente dall’asset trattato, è di gran lunga inferiore rispetto ai margini previsti da altri canali operativi.

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