
ASD è una sigla che sta per Associazione Sportiva Dilettantistica. Si tratta di un tipo di società senza scopo di lucro e con finalità sportive ed è diffusa in ogni città d’Italia, poiché è una delle due principali forme di gestione delle discipline sportive a livello non professionale.
In quanto senza scopo di lucro, l’ASD può godere di alcuni benefici fiscali. Inoltre, questa sua forma consente di aprirla e gestirla facilmente, anche se non si possiedono troppe competenze specifiche. A normarle è direttamente il Codice Civile che, nell’articolo 90 della legge 289/2022, ne specifica diritti e doveri.
La definizione di ASD
Per la legge, l’Associazione Sportiva Dilettantistica è un ente associativo normato dal Titolo II, Capo II e III del Codice Civile e, come ogni altro ente non commerciale di tipo associativo, può essere ente riconosciuto o non riconosciuto. Il riconoscimento è la possibilità che l’ASD ha di acquisire una personalità giuridica di diritto privato. Per definizione, l’ASD non ha scopo di lucro e quindi beneficia delle agevolazioni fiscali previste dalla legge 38/98/1991.
A distinguere l’attività sportiva dilettantistica da quella professionale è la legge 91 del 1981, secondo la quale sono professionisti gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivi e i preparatori atletici che esercitano l’attività con continuità, con titolo oneroso e che hanno la qualificazione data dalle federazioni sportive nazionali.
Come fondare una ASD: i criteri necessari
Per costituire una Associazione Sportiva Dilettantistica si devono avere alcuni specifici requisiti. Innanzitutto, si deve trattare di una associazione affiliata a una disciplina, a un ente di promozione sportiva o a una federazione sportiva nazionale. In ogni caso, serve il riconoscimento da parte del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), il cui ruolo nella normazione di queste cose è fondamentale.
Successivamente, per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali delle ASD, è necessario rispettare il divieto di distribuire capitale o utili durante la vita dell’associazione. Inoltre, è vietato devolvere il patrimonio in caso di scioglimento dell’associazione a enti con finalità sportive. È poi obbligatorio tesserarsi e fare un rendiconto economico e finanziario periodicamente.
Tra le agevolazioni, invece, meritevoli di menzione sono quelle sulla tassazione per la somministrazione dei pasti e per l’erogazione di energia elettrica e vapore, acqua, gas, energia e per la pubblicità commerciale. Inoltre, le ASD possono usufruire del regime agevolato anche per quanto riguarda l’aspetto discale, godendo di una buona riduzione degli adempimenti fiscali come il pagamento delle imposte dirette e dell”IVA in modo forfettario.
Costituire una ASD
Una volta che si possiedono tutti i requisiti necessari, per fondare una Associazione Sportiva Dilettantistica si devono redigere l’atto societario e l’atto costitutivo e li si deve registrare presso l’Agenzia delle Entrate, con il costo di 168 euro. Fatto ciò, si deve richiedere il codice fiscale societario tramite il modello A-5, presso l’Agenzia delle Entrate: è grazie a questo codice che si possono ottenere gli sgravi fiscali concessi agli enti non commerciali, come da Decreto Legislativo 460 del 1997 e legge 383 del 2000. Infine, ci si deve affiliare a una federazione sportiva e iscriversi al CONI.
Il costo dell’apertura di una ASD cambia a seconda che sia riconosciuta o meno. Nel primo caso, la Associazione può beneficiare della separazione dei beni e del patrimonio dei soci e, di conseguenza, costa circa 300 euro. Nel caso in cui non sia riconosciuta, avrà invece autonomia patrimoniale imperfetta e il costo può salire sino a 800 euro.